• Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Chiesa Parrocchiale

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    Chiesa Parrocchiale - Interno

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Oratorio

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    S. Maria Maddalena - Patrona

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Affresco del '400

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Chiesa di S. Giorgio

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Croce Pessina

Incombe come una nuova stretta che limita la libertà la minaccia di un nuovo lockdown.

Mentre ogni giorno giornali e telegiornali ci rovesciano addosso cifre impietose di contagiati e di morti rischiamo di non vedere, secondo il rapporto Caritas Ambrosiana pubblicato mercoledì 28 ottobre, coloro che sono sotto la soglia della povertà e di coloro che si sono impoveriti la scorsa primavera e che faranno ancora più fatica ora a mettersi in piedi. A loro si aggiungono quanti vedono avvicinarsi il rischio di non riuscire a sostenere mutui, affitti e utenze. Altri sperano che si riesca frenare quanto più possibile la caduta verso la povertà di ampi settori del mondo del lavoro.

Dal rapporto Caritas ampi settori di caduti in povertà resteranno sguarniti da qualsiasi protezione. Sembra uno slogan ma è purtroppo vero che nelle crisi pagano sempre i più poveri. Nella città forse più ricca d’Italia, quale Milano, la Caritas ha registrato, attraverso i Centri di Ascolto, come la povertà abbia raggiunto quasi novemila persone, almeno di quelle che sino rivolte ai Centri di Ascolto, alle quali vanno aggiunte le persone che per vergogna o perché non hanno il coraggio di chiedere rimangono nel sommerso.

Il Direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti ha detto che «Dopo quella del 2008, le cui conseguenze sono ancora visibili, questa nuova crisi sta mostrando l’estrema fragilità del nostro sistema economico e sociale. Da anni accettiamo passivamente la presenza di sacche di marginalità e povertà nei nostri territori e diamo per scontato che lo sviluppo abbia come inevitabile corollario la precarietà e l’assenza di diritti e tutele. Se vogliamo andare avanti senza lasciare indietro nessuno non potremo più accettarlo».

 


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