In un villaggio abbandonato dagli uomini, sui fianchi di una montagna sperduta, non c'era più nessuno.
Ma passando davanti alla piccola chiesa, spinto da non so quale istinto, sono entrato.
E là sono stato abbagliato da una luce intensa, insostenibile! Era Dio. Dio in persona, Dio che pregava!
Mi sono chiesto: chi sta pregando? Siamo noi che preghiamo Lui! Eppure Lui pregava. Pregava l'uomo! Pregava me!
Dubitava di me come io avevo dubitato di Lui! E diceva: «Uomo, se esisti dammi un segno della tua esistenza!».
Ho gridato: «Mio Dio, sono qui!». E Lui: «Miracolo! Un'umana apparizione!».
lo ho continuato: «Ma, Dio mio, come puoi dubitare dell'esistenza dell'uomo, dal momento che sei stato Tu a crearlo?».
«Sì, è vero. Ma è così tanto tempo che non ne vedo neanche uno nella mia chiesa che mi domandavo se per caso non l'avessi solo sognato!».
E io: «Allora, adesso puoi tranquillizzarti!».
«Sì! Adesso posso gridare forte: l'uomo esiste io l'ho incontrato!».
Le prigioni sono chiuse giorno e notte e sono sempre piene.
Le chiese sono sempre aperte e dentro non c'è quasi mai nessuno.
Tratto dai Pensieri Notturni del Gufo.
Libera il Paganini che c'è dentro di te. lo non so quali problemi ti affliggano. Può essere un problema personale, coniugale, familiare, non so che cosa stia demolendo la tua stima o il tuo lavoro. Una una cosa so: di sicuro non tutto è perduto. Esiste ancora, almeno, una corda e puoi continuare a suonare. Impara a scoprire che la vita ti lascerà sempre un'ultima corda. Quando sei sconfortato, non ti ritirare. È rimasta la corda della perseveranza intelligente, del «tentare ancora una volta». La vita non ti strapperà mai tutte le corde. È sempre la corda dimenticata quella che ti darà il miglior risultato: la tua fede, la tua forza interiore, la tua speranza, coloro che ti amano.