Il tempo di Natale inizia la sera del 24 dicembre con la grande celebrazione vigiliare del Natale del Signore e termina con i secondi vespri della domenica dopo l’Epifania o domenica del Battesimo del Signore. Distribuito su un arco di giorni che oscilla tra le due e le tre settimane, esso dà corpo a un 'eccezionale sequenza di tre festività liturgiche volte a celebrare il mistero dell'Incarnazione nel suo complesso, cioè la nascita del Figlio di Dio dal grembo santo e verginale di Maria e le sue prime manifestazioni all'umanità: il Natale del Signore (25 dicembre) e la sua ottava, comprendente le feste dei santi «compagni di Cristo» ( S. Stefano, primo martire; S. Giovanni. apostolo ed evangelista; i SS. Innocenti, martiri); l'ottavo giorno di Natale «nella Circoncisione del Signore» (1 gennaio) e le ferie seguenti; l'Epifania del Signore (6 gennaio) e le ferie seguenti; la festa del Battesimo del Signore.

 

I segni

Dopo il lungo silenzio delle domeniche di Avvento nelle festività natalizie torna a risuonar l'inno angelico (Gloria in excelsis) che, in insieme al colore bianco dei paramenti liturgici - prevalente, anche se non esc1usivo - diviene il segno più eloquente del clima di gioiosa letizia che pervade questi santi giorni.

Alla gioia, che unisce intimamente l’esperienza dei fedeli con quella dei pastori e dei magi («Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia» - Lc 2,10; «Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima» - Mt 2,10), si accompagna il gesto rituale della genuflessione di adorazione che, esemplato sul comportamento dei pastori e dei magi (cfr, Lc 2,20; Mt 2,11), marca le parole del Credo con cui i fedeli professano la fede della Chiesa nel mistero dell'Incarnazione («E per opera dello Spirito Santo... »).


Le feste

La solennità del Natale si apre con la celebrazione vigiliare, nella quale sono previste quattro letture dell' Antico Testamento, seguite dall'epistola e dal vangelo (Mt 1,18-25), quest'ultimo relativo alle circostanze della nascita di Gesù.

Le tre Messe natalizie - nella notte, all'aurora e nel giorno - hanno ciascuna uno specifico ordinamento di letture: la lettura è sempre tratta dal profeta Isaia e l'epistola dagli scritti paolini. I vangeli sono così ordinati: l'annuncio giovanneo della venuta nel mondo della «luce vera» (Gv 1,9-14) rischiara la notte; all'aurora è ricordata la venuta dei pastori alla grotta di Betlemme (Lc 2,15-120); nel giorno è narrata la nascita del Figlio da Maria (Lc 2.1-14).

Nella solennità dell'Ottava di Natale si proclama il vangelo della circoncisione e del conferimento del nome di Gesù (Lc 2,18-21). La lettura e l’epistola danno spazio alla benedizione sul nuovo anno civile e all'invito alla pace.

La solennità dell'Epifania, «vero approdo del lungo cammino avviatosi con l'Avvento», si apre anch'essa con la liturgia vigiliare, nella quale sono previste quattro letture dell'Antico Testamento, seguite dall'epistola e dal vangelo (Gv 1,29a.30-34), quest'ultimo relativo alla testimonianza del Battista sul battesimo di Gesù e sulla sua messianicità.

La Messa nel giorno è incentrata sul vangelo dell'adorazione dei magi (Mt 2,1-12), alla luce del quale risuona la profezia di Isaia e il commento paolino.

La domenica del Battesimo del Signore, che anticamente era tutt 'uno con la solennità dell'Epifania, prevede un unico anno per la lettura e l'epistola e un ciclo triennale per il vangelo «allo scopo di ascoltare la narrazione dell'episodio che dà il nome alla domenica secondo i tre sinottici).