L’ Unzione di Betania:
Mosaico della Cappella: Casa Incontri Cristiani Capiamo - Como
Padre Marko Rupnik

Nel vangelo di Marco 14,3-9 si dice che la donna, qui rappresentata in piedi accanto a Cristo, “ruppe il vasetto di alabastro e versò l’unguento sul suo capo” (14,3). C’è qualcosa che viene rotto (il vaso) e qualcosa che esce (l’unguento). Si può vedere un richiamo alla crocifissione, dove anche lì qualcosa viene rotto (il costato) e qualcosa esce (il sangue e l’acqua).

La donna ha la mano sul cuore, per indicare il suo cuore contrito.

Il vasetto è rotto, e lei unge Cristo sul capo mentre Lui è seduto come un re, come un sacerdote che indossa una stola.Lei si cinge con un asciugatoio che già avvolge il piede, il basso, per far vedere che lo ungerà da capo a piedi, lei lo ungerà con se stessa, con ciò che ha di più prezioso, con l’essenza, tutto Cristo.

Non bada a ciò che dicono gli altri, non bada allo spreco, allo spendere i soldi che, secondo qualcuno, potevano essere usati meglio (cf Mr 14,5). A lei tutto questo non importa.

A lei importa prima di tutto Cristo e fa tutto quello che può per Cristo, segno di un rapporto che la stringe a Lui in modo fortissimo.E’ cinta di un asciugatoio, per richiamare Cristo che all’ultima cena si cingerà dell’asciugatoio per lavare i piedi ai Dodici (cf Gv 13,4-5). Cristo accoglie come prezioso questo dono della donna, che lo antepone a se stessa offrendogli in una commovente generosità quello che viene precisato essere un nardo assai prezioso (cf Gv 12,3).

Cristo considera così prezioso questo gesto da dire: “dovunque, in tutto il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto”. Nel gesto concreto di questa donna siamo anche noi invitati a riconoscere Cristo, in un atto personale di fede.