Chi non sa di musica, trovandosi di fronte a uno spartito vede solo un rigo con dei puntini neri (note musicali) e non sapendo interpretare quei segni ritenendoli indecifrabili lo ritiene un inutile foglio di carta da buttare.

Ma se prova a consegnare quei fogli a uno competente di musica quei punti diseguali e perfino disorganizzati diventano musica per le nostre orecchie. Ebbene nelle pieghe nascoste della storia ci sono segni di una vita che palpita e chiede di essere portata alla luce. È possibile farlo solo se ci “risolleviamo e alziamo il capo” come dice il Vangelo dell’inizio dell’Avvento ambrosiano.

Risollevarsi e alzare il capo è come guardare uno spartito di musica con la competenza di un musicista che legge le note e le trasforma in sinfonia.

Il musicista che ci aiuta a leggere le note è l’Avvento, periodo liturgico che non solo diventa preparazione al Natale, ma occasione preziosa per interpretare il presente, per leggerlo con gli occhi Dio.

Vorrei scrivere note musicali, sul rigo dell’Avvento, raccontando le storie che incontrerò nelle vostre case con la benedizione delle famiglie per Natale. Torno infatti quest’anno, dopo le restrizioni degli anni scorsi a causa della pandemia, a visitare tutte le famiglie e scriverò i germi di bene che raccoglierò nelle vostre case.

Non sapendo però di musica, dovrò affidare a un maestro competente e preparato, le note per la sinfonia. E quale maestro più del Signore Gesù?