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“Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce»” (Gv 14,16 -17a).
Gesù agli apostoli parla del dono dello Spirito Santo. Due sono i nomi con cui qui Gesù parla dello Spirito Santo: il Paraclito e lo Spirito della verità. Il Paraclito è letteralmente l’avvocato, quindi colui che ci difende; lo Spirito della verità ci porta sulla via della verità, della verità di Dio, ci conduce alla verità che è Dio, Gesù Cristo, Figlio di Dio. Il linguaggio del Vangelo di Giovanni è un linguaggio che allude a qualcosa di più alto, è proteso al futuro: guarda allo Spirito che ci viene donato, che sta per venire.
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Gesù “condusse fuori gli apostoli verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio” (Lc 24,50-53).
Pensiamo allo stato d’animo degli apostoli. Per essi era veramente difficile concludere la loro vicenda con Gesù; essi sarebbero voluti rimanere ancora con Lui, ascoltare la sua parola, assistere a quanto egli faceva.. Forse capita anche a noi che le cose vadano allo stesso modo, quando le esperienze che facciamo ci sembrano vuote, insoddisfacenti; vorremmo perciò escogitare un rimedio, trovando conclusioni migliori. Ma non le troviamo. È certo però che il Signore Gesù ha promesso il dono dello Spirito Santo, che ci guida a dare un senso a tutto ciò che avviene nel cammino della nostra vita.
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Gesù disse ai suoi discepoli: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà” (Gv 16,12-14).
Accogliendo il messaggio di Papa Leone XIV nel suo saluto dalla Loggia della Basilica San Pietro nel giorno dell’elezione a Pontefice, messaggio ispirato dalle prime parole di Gesù risorto agli apostoli, il nostro Arcivescovo, d’intesa con il Consiglio pastorale diocesano, ha rivolto alla nostra Diocesi un testo, dal titolo «La pace sia con voi». È un appello per sollecitare in noi un cammino di conversione, responsabilità e testimonianza.
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"Questo è il mio corpo che è dato per voi"(Luca 22:19)
La nostra Comunità oggi è in festa perché 31 ragazzi e ragazze di quarta elementare, accompagna-ti dalle loro catechiste, dai genitori e da parenti e amici, ricevono per la prima volta l’Eucaristia. Gesù viene in loro per recare pace e gioia, per renderli suoi amici. Come si fa a non essere contenti, quando ci si sente accolti, compresi, aiutati, incoraggiati? Gesù fa tutto questo per loro e con loro.
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Siamo riconoscenti al Signore per averci donato il nuovo Papa Leone XIV nella persona del Card. Robert Francis Prevost. Queste le sue prime parole, dalla loggia della Basilica di San Pietro, l’8 maggio «La pace sia con tutti voi!... Vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra... Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti, e il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti».


