• Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Chiesa Parrocchiale

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    Chiesa Parrocchiale - Interno

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Oratorio

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    S. Maria Maddalena - Patrona

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Affresco del '400

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    Chiesa di S. Giorgio

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    Croce Pessina

Il cristianesimo è una vita non una dottrina.

Non che per questo non si debba dare ai dubbi, alle riflessioni, alle domande che accompagnano l’esperienza cristiana della fede, lo spazio necessario per trovare risposte e approfondimenti anche di pensiero. Gli uomini della Pasqua, i discepoli, le donne, e tanti altri l’avevano capito subito. E nonostante le prove a cui sono stati sottoposti dopo la risurrezione di Gesù hanno dato con forza una prova collettiva di come quell’incontro con Gesù aveva cambiato la loro vita e non il loro pensiero.

Scrive don Luigi Verdi della Comunità Romena sul quotidiano Avvenire a proposito di ciò che avvenne con gli Apostoli la seconda domenica di Pasqua, come se fosse oggi: “Eppure li ritroviamo otto giorni dopo ancora là, con la porta ben chiusa, immobili e statici come se niente fosse successo e Gesù torna, Lui torna sempre. E questa volta c’è anche il proverbiale Tommaso. Come segno di riconoscimento il Risorto non ha che le ferite, solo queste bastano, agli occhi di Tommaso, per fargli esclamare una dichiarazione di amore: il Dio che mi appartiene è un Dio vivo e ferito. Quanto ci somigliano questi discepoli nel loro aprire e sbarrare porte e cuori, nelle loro paure, nel loro credere a sbalzi e tentoni e se perfino per loro fu difficile credere, la carezza di Gesù è invece tutta per noi: “beati!” Preziose le ferite, grazie a loro Lo riconosciamo anche nella carne e nell’animo straziati degli uomini e delle donne di oggi, segno di un amore che non muore, di un bisogno di risorgere sempre; così preziose che forse saranno anche il nostro distintivo, come in terra così in cielo”.

Ciò che ha predicato Gesù non va conservato nel proprio recinto mentale, ma nella vita.

 


La parola di don Ettore

 

La parola
libero pensiero di don Ettore Dubini su temi attuali o determinate ricorrenze.