Durante il suo pontificato Papa Francesco ha nominato Cardinali da ogni parte del mondo rendendo così la Chiesa meno “eurocentrica” e quindi più universale.
Ha preso Vescovi da Chiese lontane, ma soprattutto come amava fare, dalle “periferie del mondo”. Da decenni ormai siamo abituati ad avere Papi che non sono più italiani. Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco. Ci siamo così aperti ormai ad elezioni, durante il Conclave, di Cardinali che possono venire dalla “fine del mondo” come soleva definirsi Papa Francesco. In questi giorni che precedono l’apertura del Conclave (7 maggio) i Cardinali cercano di conoscersi perché molti di loro si sono incontrati raramente, o almeno non si conoscono al punto di ritenere di avere buoni motivi per eleggere uno o l’altro.
Ma questo rende ancora più protagonista l’opera dello Spirito Santo che saprà guidare le scelte dei Cardinali verso un Papa che sarà Papa per il nostro tempo, come lo sono stati dal secolo scorso ad oggi. Molti di voi mi hanno chiesto chi voterei. Ma non frequentando i “piani alti” della Chiesa, sono il meno adatto a fare previsioni. Ma questo è un bene perché così, non avendo preferenze amerò e seguirò l’azione pastorale del nuovo Papa con lo stesso amore e rispetto dei precedenti.
Siccome credo davvero che l’opera dello Spirito sia determinante nella scelta, sono certo che chiunque venga eletto sarà il mio Papa.
