Domenica all'inizio di Quaresima
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“Il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo” (Mt 4,1).
Il tempo di Quaresima è tempo di grazia, di riconciliazione, di conversione” (Mons. Mario Delpini)
Ultima Domenica dopo l’Epifania
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«ll pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: «O Dio, abbi pietà di me peccatore» (Lc 18,13).
Il pubblicano, a differenza del fariseo, quasi non ha il coraggio di entrare nel tempio per pregare; se ne sta in fondo, consapevole della distanza che lo separa da Dio, sentendo tutto il peso del proprio peccato, che lo fa rimanere lontano. Ma proprio in questa lontananza trova il coraggio di pregare con umiltà: “O Dio, abbi pietà di me, peccatore”. Sa di essere sotto lo sguardo di Dio. Non ha pretese; non presume nulla nei confronti di Dio, al quale tutto deve. Si lascia avvolgere dal mistero di Dio, evitando la presunzione: “Non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto”.
Ripartire da fratelli
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Anche quest'anno la rete di associazioni e realtà ecclesiali del territorio ha organizzato alcuni eventi associati al Mese della Pace 2021. Titolo della rassegna è "Ripartire da fratelli". Il primo incontro sarà una veglia di preghiera nella quale conosceremo più da vicino un martire della carità: don Roberto Malgesini, ucciso a Como l’autunno scorso. Questo primo incontro sarà in presenza in Chiesa prepositurale a Erba, dove sarà possibile garantire il dovuto distanziamento. Il secondo incontro sarà invece da remoto sul canale Youtube della Parrocchia S.Maria Nascente: https://www.youtube.com/c/parrocchiasantamarianascente
Progetto Decima n° 9
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Siamo in cura
"No, non mi rassegno. Questa non è una guerra, noi non siamo in guerra. Ma allora, se non siamo in guerra, dove siamo? Siamo in cura! Ora, sia la guerra che la cura hanno entrambe bisogno di alcune doti: forza (altra cosa dalla violenza), perspicacia, coraggio, risolutezza, tenacia anche… Poi però si nutrono di alimenti ben diversi. La guerra necessita di nemici, frontiere e trincee, di armi e munizioni, di spie, inganni e menzogne, di spietatezza e denaro… La cura invece si nutre d’altro: prossimità, solidarietà, compassione, umiltà, dignità, delicatezza, tatto, ascolto, autenticità, pazienza, perseveranza…” (Guido Dotti, Comunità di Bose)