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“Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: «Venite, è pronto». Ma tutti, uno dopo l'altro, cominciarono a scusarsi” (Lc 14,16-18).
Tanto grande è l’invito di Dio quanto meschine sono le scuse presentate per non accettare l’invito. Il primo ha acquistato un campo e deve venderlo; il secondo ha comprato cinque paia di buoi e deve provarli; l’ultimo deve sposarsi e non può accettare. Sembra che tutti abbiano impegni importanti, che non si possono evitare. Tuttavia dietro quei “no”, dietro quelle risposte negative c’è una precisa decisione di coloro che sono invitati: essi vogliono affermare il primato di sé, delle proprie cose, come il campo, i buoi, il matrimonio, rispetto all’urgenza di partecipare al banchetto del Regno, di partecipare quindi alla missione della Chiesa, che è quella di annunciare il Vangelo, perché si compia il Regno di Dio, che è Regno di amore, pace, gioia. Perciò Gesù conclude la parabola con le parole del padrone: “Nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena” (Lc 14,24).

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GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE
«Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20)
DAL MESSAGGIO DEL PAPA
Il tema della Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno, «Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20), è un invito a ciascuno di noi a “farci carico” e a far conoscere ciò che portiamo nel cuore. Questa missione è ed è sempre stata l’identità della Chiesa: «essa esiste per evangelizzare» (S. Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 14). La nostra vita di fede si indebolisce, perde profezia e capacità di stupore e gratitudine nell’isolamento personale o chiudendosi in piccoli gruppi; per sua stessa dinamica esige una crescente apertura capace di raggiungere e abbracciare tutti. […]

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Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi” (1Cor 3, 16-17).
San Paolo ci ricorda che siamo “campo di Dio”, “edificio di Dio”, “tempio di Dio” e che “lo Spirito di Dio abita” in noi. Questa solennità della Dedicazione è l’occasione per capire che cosa è la Chiesa, costruita sul “fondamento … che già vi si trova, che è Gesù Cristo”. Non c’è fondamento diverso da Cristo; senza di Lui non v’è Chiesa. La Chiesa non esisterebbe senza Gesù Cristo, che l’ha costituita chiamando a sé gli apostoli. Questa solennità è anche l’occasione per comprendere qual è il nostro posto nella Chiesa. Siamo infatti chiamati ad essere ogni giorno Chiesa di Cristo con la nostra fede in Lui, con il nostro amore per gli altri, con la nostra speranza in un futuro di vita.

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CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA CRESIMA Sabato 9 ottobre 2021 e Domenica 10 ottobre 2021 Chiesa prepositurale, ore 15.30
È con grande gioia che la nostra Comunità accoglie i ragazzi e le ragazze che ricevono il dono dello Spirito Santo con il Sacramento della Confermazione. Siamo loro vicini con la preghiera, affinché il dono dello Spirito Santo li rafforzi e li renda sempre più testimoni del Signore Gesù e del suo amore.

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Gesù chiese al dottore della Legge: “«Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' così»” (Lc 10,36-37).
La parabola del buon Samaritano si gioca su due domande. La prima è quella del dottore della Legge: “Chi è mio prossimo?”, cioè fin dove arriva il comandamento dell’amore, come posso soddisfare questo precetto? La seconda domanda è quella di Gesù, alla fine della parabola, il quale rovescia la domanda che gli era stata fatta: Non più “Chi è il mio prossimo”, ma “Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?”. Che conta non è sapere chi è il nostro prossimo, ossia la categoria di persone che ci permette di esercitare la carità, ma farci prossimo, spostando il centro di interesse da noi agli altri.