Palme

«Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore» (Gv 12,13)

La sesta domenica di Quaresima è detta "Domenica delle Palme", perché si commemora l'ingresso di Gesù in Gerusalemme. Ma non è sempre stato così. A Milano infatti, all'epoca del vescovo Ambrogio, la domenica precedente alla Pasqua di Risurrezione, coronava l'itinerario battesimale, attraverso il rito della "traditio symboli”, letteralmente "consegna del simbolo di fede”. Ai catecumeni veniva “consegnato” il Credo, affinché lo imparassero e ne assimilassero le verità. Il simbolo ricevuto doveva poi essere “restituito” otto giorni dopo, durante la veglia pasquale, dimostrando di averlo imparato con la mente e con il cuore. Al di là dei dati della storia, anche noi, giunti al termine del nostro itinerario quaresimale di carattere "battesimale", possiamo trarre dall'antico rito della "traditio symboli" importanti conseguenze per la nostra vita di cristiani. Come il simbolo di fede veniva “consegnato” per essere “restituito”, anche per noi la fede cristiana non è una conquista autonoma, ma ci è stata “donata” dalla Chiesa, nella quale con il Battesimo siamo stati inseriti. La fede ricevuta dunque non è opera nostra, ma è grazia e dono di Dio per noi. Dobbiamo perciò ringraziare il Signore per il dono della fede ricevuto. Questo dono bisogna inoltre “coltivarlo” e farlo proprio, mediante il nostro operare e il nostro agire, traducendo in pratica gli insegnamenti nella vita concreta.